Ricerca e sviluppo

Analisi progetti e perizie per credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Il Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica rappresenta uno strumento fondamentale per incentivare l’innovazione e la creatività in diversi settori economici.

Si tratta di uno strumento di finanza agevolata diretto ad incentivare gli investimenti in innovazione delle imprese italiane, istituito col decreto legge 145 del 2013, e concepito all’interno del piano nazionale impresa 4.0 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160).

Lo strumento mira a sostenere le imprese che investono in ricerca e sviluppo, promuovendo nuove tecnologie, idee creative e design innovativi, valorizzando le attività che mirano a sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi, oppure a migliorare significativamente quelli esistenti.

UNO STRUMENTO PER LE “AZIENDE VIRTUOSE”

I benefici di questa agevolazione si estendono ben oltre le singole imprese; infatti, gli sforzi che un’azienda compie per promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione stimolano la creazione di nuove conoscenze e tecnologie che possono avere effetti positivi a cascata sull’intera economia. Inoltre, l’accento dell’incentivo anche sulla sostenibilità e sulla transizione ecologica contribuisce a costruire un’economia più sostenibile nel lungo termine, in linea con le sfide ambientali globali.

Ne deriva che le attività così incentivate definiscono un elemento centrale nell’evoluzione tecnologica, nell’innovazione e nella crescita economica non solo di una singola azienda, ma dell’intero Paese: per questo motivo, lo Stato italiano riconosce un supporto economico alle aziende che possono così essere considerate “virtuose”, con il fine di sostenere più efficacemente il processo di transizione digitale, la spesa privata in Ricerca e Sviluppo e in Innovazione Tecnologica, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, nonché l’accrescimento generale delle competenze nelle materie connesse al processo di transizione tecnologica e digitale.

CAMPO APPLICATIVO

Una delle caratteristiche distintive di questa agevolazione è la sua vasta applicabilità, perché abbraccia una vasta gamma di ambiti: la Ricerca e Sviluppo, l’Innovazione Tecnologica, l’Innovazione Digitale in ottica 4.0 e persino le attività innovative di design e ideazione estetica. Questo approccio inclusivo mette in evidenza che l’innovazione non è limitata alle sole tecnologie, ma può riguardare anche l’aspetto estetico e funzionale dei prodotti, contribuendo in tal senso a migliorare significativamente il prodotto e di conseguenza aumentare il parco clienti dell’azienda.

Un altro aspetto di rilievo è l’attenzione alla sostenibilità ambientale e alla transizione ecologica: questo sottolinea la crescente consapevolezza delle sfide ambientali e dell’importanza di sviluppare soluzioni innovative per affrontarle. Infatti, l’agevolazione fiscale incentiva le imprese anche ad indirizzare i loro investimenti verso progetti che promuovono una produzione e un consumo più sostenibili, incoraggiando l’adozione di tecnologie e pratiche che riducono l’impatto ambientale.

LA NECESSITÀ DELLA PERIZIA

Tuttavia, è importante sottolineare che il successo di questa agevolazione dipende da implementazione e monitoraggio corretti. È quindi necessario per le imprese dimostrare gli effettivi impegni in attività di Ricerca e Innovazione e l’ammissibilità di tali attività all’ambito oggettivo di applicazione del Credito d’imposta; è altrettanto fondamentale dimostrare come gli investimenti siano indirizzati verso progetti di valore che contribuiscano effettivamente al progresso.

Ne deriva il ruolo fondamentale del consulente esterno (ingegnere o perito) che si dovrà occupare di asseverare le attività sviluppate dall’azienda, così come previsto dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160.

DEFINIZIONI

Si definiscono ora le famiglie di attività agevolabili, ai sensi del Decreto 26 maggio 2020. La Ricerca e Sviluppo comprende tutte quelle attività che possono essere categorizzate come:

  • Ricerca fondamentale;
  • Ricerca industriale;
  • Sviluppo sperimentale.

In analogia a quanto riportato all’Art. 2 del Decreto 26 maggio 2020 (al quale si rimanda, per una definizione più esaustiva: l’obiettivo del presente documento è quello di fornire un’introduzione sul tema, senza entrare in eccessivi dettagli di tipo normativo), le tre categorie sono così distinguibili:

  • La ricerca fondamentale è quel tipo di ricerca più pura, conosciuta anche come di base, solitamente condotta nei centri di ricerca o nelle università. Si tratta quindi di una ricerca notevolmente teorica che serve a capire se a livello concettuale un’idea può essere sviluppata, con l’obiettivo di ampliare le conoscenze scientifiche e tecniche;
  • La ricerca industriale è un tipo di ricerca che applica i risultati ottenuti dalla fase precedente, all’interno di un contesto reale a livello industriale. Questo tipo di ricerca permette di mettere in pratica i concetti teorici in un campo applicativo e visualizzare gli effetti sul piano pratico;
  • Lo sviluppo sperimentale è la fase finale del processo di Ricerca e Sviluppo. In questa fase si può finalmente sviluppare un prodotto dimostrativo che si basa sulle ricerche effettuate, con l’obiettivo di validarne le funzionalità attraverso l’avvio di prove sperimentali e raccogliere nuovi dati scientifici.

Il fattore comune tra le tre categorie sopra citate è inquadrabile nella nascita di nuove conoscenze non solo per l’azienda, ma per l’intero mercato: la finalità della Ricerca e Sviluppo, infatti, è quella di risolvere problematiche di natura scientifica su base sistematica, arricchendo di conseguenza lo stock di conoscenza del mercato.

Per questo motivo, l’Art. 3 del Decreto attuativo 26 maggio 2020 definisce attività di Innovazione Tecnologica tutte quelle per le quali si ha certamente la finalità di realizzare o introdurre prodotti o processi nuovi o significativamente migliorati; tuttavia, in questo caso specifico, diversamente dal caso della Ricerca e Sviluppo, non si richiede la nascita di nuove conoscenze per il mercato a seguito dello svolgimento delle attività.

L’Art. 4 del Decreto attuativo 26 maggio 2020 definisce attività di Design e Ideazione estetica quelle che sono finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, etc.).

L’art. 5, infine, definisce la possibilità di ottenere una Maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta per tutte quelle attività di Innovazione tecnologica che rientrano in una delle seguenti casistiche: innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 e trasformazione dei processi aziendali secondo i principi dell’economia circolare così come declinati nella comunicazione della Commissione Europea (COM 2020) 98 dell’11 marzo 2020.

Tutte le attività finora elencate hanno un punto in comune, dal quale non si può prescindere: il concetto di nuovo e/o di significativamente migliorato. In nessun caso, infatti, sono ammesse modifiche secondarie minori rispetto a quanto già esisteva in azienda prima dello svolgimento delle attività: il Decreto attuativo 26 maggio 2020 dettaglia varie casistiche esemplificative; l’azienda (e il suo perito) dovranno comunque svolgere un’attenta analisi pre-post e tenere in considerazione i pareri espressi dal MISE e dall’Agenzia delle Entrate, sotto forma di Circolari, Risposte, Risoluzioni, Interpelli, etc.

SPESE AMMISSIBILI

Per le attività di RICERCA FONDAMENTALE, RICERCA INDUSTRIALE e SVILUPPO SPERIMENTALE,  le spese ammissibili al credito d’imposta comprendono quelle relative al personale impiegato nelle operazioni di ricerca e sviluppo, alle quote di ammortamento, canoni di locazione finanziaria o semplice e altre spese relative ai beni materiali mobili e software utilizzati nei progetti, ai contratti di ricerca esterna e ai servizi di consulenza. Inoltre, sono ammesse anche le spese relative all’acquisto di privative industriali e ai materiali, forniture e prodotti impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo.

Per le attività di INNOVAZIONE TECNOLOGICA, le spese ammissibili includono quelle per il personale impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica, le quote di ammortamento, canoni di locazione finanziaria o semplice e altre spese relative ai beni materiali mobili e software utilizzati nei progetti, ai contratti di innovazione esterna e ai servizi di consulenza. Inoltre, sono ammesse anche le spese per materiali, forniture e prodotti impiegati nelle attività di innovazione tecnologica.

Per le attività di DESIGN e IDEAZIONE ESTETICA, le spese ammissibili al credito d’imposta comprendono quelle per il personale impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nelle attività di design e ideazione estetica, le quote di ammortamento, canoni di locazione finanziaria o semplice e altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica, ai contratti di design esterno e ai servizi di consulenza. Inoltre, sono ammesse anche le spese per materiali, forniture e prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica.

I NOSTRI SERVIZI

La nostra esperienza come consulenti tecnici e periti, unita al nostro costante aggiornamento professionale, ci ha consentito di sviluppare procedure per l’analisi dei progetti in grado di individuare l’ambito oggettivo di applicazione della norma con modalità rigorose.
Possiamo quindi aiutare le aziende dal punto di vista tecnico, occupandoci della perizia asseverata richiesta dalla L.160/2019.
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